Lettera di un cane maltrattato, al suo nuovo umano: “Grazie di avermi scelto”

I levrieri, in particolar modo i Greyhound e i galgos, sono cani che vengono sfruttati per le corse e la caccia e poi abbandonati o uccisi nel peggiore die modi, appena mostrano il minimo cedimento. Ve ne sono tantissimi, che sono stati salvati, ma non trovano casa. Massimo Greco ha provato a scrivere una lettera, immaginando cosa scriverebbe uno di questo poveri cani.

“Amico mio, sono così felice che tu abbia aperto il tuo cuore e che abbia deciso di darmi una nuova vita. Tu non puoi immaginare cosa rappresenti questo per me: la mia vita è breve e quello che per te è un piccolo tempo per me è una parte grande, tanto grande della mia esistenza. I pochi anni della tua vita che mi concederai per me sono tutto.
Per questo devo chiederti innanzitutto di avere pazienza: quando arrivo lasciami il tempo giusto per capire cosa mi sta accadendo, non mettermi pressione e non chiedermi cose che io non posso ancora darti. Se sbaglio qualcosa non arrabbiarti ma cerca di cambiare prospettiva, di guardare le cose anche dal mio punto di vista.
Hai avuto un profilo che in qualche modo mi descrive, è una fotografia di un momento della mia vita, e dunque, come tutte le fotografie non dice tutto di me. Le fotografie si illudono di fermare il tempo, ma non sono un film, e il tempo assomiglia di più a un film che a una fotografia.
Soprattutto, ti prego, ricorda che le relazioni tra esseri viventi si costruiscono insieme, e dunque prima di valutare me, valuta te stesso, il modo in cui ti approcci a me, cosa sbagli, cosa fai bene.
Sai, in un mondo perfetto tu avresti il mio profilo, ma io avrei anche il tuo, e come tu puoi scegliere anche io potrei farlo. Ma questo non è un mondo perfetto e dunque sei tu ad avere la responsabilità di scegliere per me: prova a pensare allora se il tuo profilo è adeguato al mio, se hai voglia e tempo per capirmi, per metterti in gioco, per cambiare, per crescere. Se non sei in grado di fare questo, per favore, non adottarmi, puoi aiutare me e i miei fratelli in tanti altri modi.
Può darsi che tu scopra strada facendo di non essere in grado: pazienza, ci avrai comunque messo tutto quello che hai. Io non starò magari tanto bene, ma capirò che comunque ci hai messo amore.
Ma se pensi che io perdendo te abbia perso più di quanto hai perso tu perdendo me, allora lo sbaglio è stato tutto tuo. Io non te ne voglio, ma non sei stato né amorevole né responsabile.
Sei stato solo un grande egoista, in fondo non tanto diverso da quelli che mi hanno sfruttato”.

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