Lo tenevano isolato, in disparte come se fosse contagioso. Stava morendo di fame, non si preoccupavano neanche di nutrirlo perché tanto, era destinato a morire per essere considerato un cane troppo aggressivo. Solo una donna ha visto la sua vera natura.
Johannesburg, Sudafrica. Questo meraviglioso cane dal portamento fiero ed elegante che ricorda l’austerità del dio Anubi degli antichi egizi, era stato rinchiuso in una prigione per cani della capitale sudafricana. A detta del personale, il cane era privo di educazione e molto aggressivo. A vederlo non si direbbe e probabilmente ha pensato la stessa cosa la donna che ha chiesto di vedere l’animale per poterlo valutare. Si tratta di un allenatore per cani che ha deciso di portare il cane a casa con sé per insegnargli a fidarsi di lei. Indubbiamente è la soluzione più logica. Se nessuno gli ha mai insegnato a convivere, lui non ha colpe. Basta educarlo.
La sua eroina questo l’ha capito subito. Grazie ad un lavoro pieno di dolcezza e di rispetto, la donna è riuscita a trasformare questo meraviglioso cane dal manto particolare, in un amico per tutti i membri della famiglia, compresi tutti gli altri cani adottati che compongono il nucleo. Da quando il cane è arrivato in questa casa, non ha mai mostrato un momento di aggressività o di indolenza. Quando gli s’insegna qualcosa lo capisce subito e gioca in giardino con gli altri cani senza aver mai perpetrato atti di prepotenza. Non era aggressivo, aveva solo bisogno di amore. Se non fosse intervenuta questa donna, il cane sarebbe stato soppresso solo perché nessuno gli aveva mai mostrato il proprio affetto.
Questo cane, non solo doveva essere giustiziato, ma lo stavano facendo morire di fame. La prima cosa che ha dovuto fare la sua nuova mamma umana è stata quella di nutrirlo per farlo ritornare al suo peso forma. Quanta crudeltà anche in alcune persone che gestiscono i rifugi. La cosa importante è che quest’angelo dai capelli biondi è arrivato in tempo per salvare la vita a questo meraviglioso cane, donandogli la felicità.