“Sono l’ultima spiaggia per questi cani. Non sono più carini e coccolosi. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole. La gente del posto mi chiama «Il Papà Dei Cani» e io sono felice di vivere questa vita. Non ho rimpianti e rifarei mille volte questa scelta”
In India a Karnataka abita un uomo di nome Rakesh Shukla, che la gente del posto conosce bene. Lo chiamano “Il papà dei cani” e si è guadagnato questo nome grazie a tutto quello che fa ogni giorno per gli animali randagi della città. Senza di lui più di 700 cani, probabilmente, rischierebbero la morte.
Non è un segreto il fatto che in India i randagi sono un grande problema. La povertà che colpisce un grande numero di persone si ripercuote anche sugli animali. E Shukla, che ama profondamente gli animali, non è riuscito a fare finta di niente. Ecco perchè ha creato uno santuario dove ospita più di 735 cani.
“Sono l’ultima spiaggia per questi cani. Non sono più carini e coccolosi. Molti di loro sono malati e nessuno li vuole” ha raccontato l’uomo.
Prima di dedicare la sua vita ai cani, Rakesh era un ingegnere informatico. Aveva una sua compagnia e lavoravo con gente di tutto il mondo.
“Lavoravo a Delhi e negi Stati Uniti e poi ho aperto la mia azienda a Bangalore” ha detto Rakesh. “La mia vita si riduceva al divertimento, ad avere macchine e orologi costosi e a magniare nei ristoranti migliori. Ho viagiato molto, ho visto tanti posti ma qualcosa mi mancava. Un giorno ho incontrato un golden retriever di nome Kavya e quello è stato il momento in cui ho capito cosa dovevo fare con la mia vita.
È stata una sensazione strana, la mia testa mi girava. Sentivo una sensazione piacevole, il calore mi veniva da dentro.”
Dopo aver portato il mio primo cane a casa non è durato molto e ha cominciato a portare a casa tutti i cani randagi. Il numero di cani aumentava vertiginosamente e la casa stava diventando un po’ troppo affollata. Quindi ha pensato di creare un santuario. Ha acquistato il posto e ha cominciato a dedicarsi agli animali. Spende circa $663 al giorno. Molti lo aiutano con donazioni. A volte fa fatica a tirare avanti ma dice di non voler cambiare la sua vita… per niente al mondo.