Una madre piange nel vedere suo figlio autistico relazionarsi con il suo primo amico: un cane…

Questa è la storia di una madre che lotta da 5 anni per proteggere, difendere e aiutare il suo bambino autistico e purtroppo non è mai riuscita a vedere risultati evidenti. La difficoltà più grande è che il bambino non sopporta nessun contatto con nessun essere vivente. Per sua madre, lavarlo, vestirlo o anche solo abbracciarlo, erano tutte situazioni difficili da gestire perché il bambino ha sempre respinto ogni tipo di contatto per 5 anni, finché un giorno apparve un angelo.

Un altro grande problema era il fatto che il bambino non aveva mai trovato un amico, aveva incontrato maleducati, ignoranti, era incompreso dai bambini e spesso anche dagli adulti, era incompreso dalla società e quindi destinato ad essere sempre solo, poi però è avvenuto il miracolo.

“vedete questo momento? Non ho mai sperimentato un momento come questo. Mio figlio è stato capace di sedersi insieme al suo cane” ha detto la madre.

Un giorno portarono un cane destinato a diventare  un animale da pet therapy, il suo nome era Spyke, dopo la prima ora il bambino ha iniziato ad interagire con il cane e dopo sole due ore è stata scattata questa foto. La madre del bambino piange in silenzio seduta dietro il cane, l’emozione la invade ma non vuole interrompere il momento in cui suo figlio, di sua spontanea volontà ha cercato il contatto con un essere vivente. La prima volta in cui suo figlio ha accettato un amico, per la donna è stato un vero miracolo.

La foto è stata pubblicata su 4 paws for ability con un messaggio molto importante: ” e ancora la gente ci chiede perché abbiamo introdotto la pet therapy per i bambini malati” La madre del bambino ha espresso tutta la sua felicità e ha spiegato le lotte che affronta ogni giorno.

Vicino alla foto, la mamma del bambino ha scritto:

“Non volevo pubblicare la foto per l’imbarazzo, dato che stavo piangendo con una faccia orribile” scrive prendendosi un po in giro, e prosegue “ma ho deciso che è troppo importante per non condividerla. Non potevo vestire, lavare o coccolare mio figlio liberamente e adesso giaceva tranquillo insieme al suo primo amico, di sua spontanea volontà”

Gli animali non giudicano, non si burlano e comprendono ciò che c’è nel profondo delle persone e il bambino forse lo aveva percepito. Adesso Spyke diventerà un punto fisso nella vita del piccolo e sicuramente regalerà a questa famiglia dei momenti felici cosi come ha regalato loro la speranza.

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