Dopo essere stato portato dalla sua famiglia in un canile, si è lasciato morire, il suo cuoricino non ha retto la sofferenza dell’abbandono.
Lui si chiamava Joe ed aveva un rapporto davvero bellissimo con il suo umano. Aveva vissuto con la sua famiglia, tutta la sua vita e all’improvviso tutto è cambiato. Joe è un bellissimo Dobermann di 11 anni ma purtroppo ha dovuto affrontare un’esperienza terribile e il suo cuoricino colmo di tristezza e dolore, non ha retto.
All’improvviso il papa adottivo del cane è deceduto, e come accade troppo spesso in questi casi il povero Joe oltre a soffrire terribilmente per la perdita del suo umano è stato pure abbandonato dalla sua famiglia in un canile.
Era stato già adottato da un altra famiglia, ma il giorno stesso in cui sarebbero venuti a prenderlo, il povero Dobermann ha esalato il suo ultimo respiro. “Mi è morto praticamente tra le braccia” ha detto la veterinaria Paola Calcagnini, che lavora al canile di Vallecchio ad un quotidiano “quella mattina appena arrivata al canile una volontaria mi ha chiamato dicendomi che Joe stava molto male, quando sono arrivata ho provato a rianimarlo, ma era troppo tardi, il suo cuoricino aveva smesso di battere proprio mentre lo soccorrevo” ha aggiunto.
“Non c’è dubbio il povero animale è morto di dolore, solo poche settimane dopo la morte del suo umano” hanno detto al canile. Leo e il suo papa adottivo vivevano in simbiosi e passano molto tempo insieme quotidianamente, e per Joe non vedere più il suo umano gli è stato fatale.
Troppe famiglia compiono questo stupido gesto, di disfarsi degli animali quando viene a mancare la persona che se ne prendeva cura. Forse non si rendono conto che un cane soffre tantissimo se perde il suo padroncino, forse soffre più degli umani stessi (e dico “forse” solo per non urtare la sensibilità di qualcuno), se in più gli viene tolta la stabilità del suo ambiente per essere sbattuto in luogo a lui sconosciuto, non c’è da meravigliarsi se poi tutto finisce in tragedia. Inoltre viene da fare una riflessione: non sarebbe più logico onorare il defunto mostrando rispetto e prendendosi cura della creatura che lui amava?