E’ nato Protect Rapid, il nuovo dispositivo che fermerà il bracconaggio dei rinoceronti.
Ogni tanto, dal fronte della salvaguardia degli animali, arriva qualche buona notizia. In questo caso si parla della protezione dei rinoceronti dalla piaga del bracconaggio che ogni anno uccide migliaia di capi solo per rubargli il corno.
L’inventore inglese Paul O’Donoghue, quale responsabile scientifico dell’azienda Protect, ha realizzato il Real-time Anti Poaching Intelligence Device, ossia un dispositivo che ha come scopo quello di fermare il bracconaggio. Il dispositivo nasce dalla combinazione di GPS, cardiofrequenzimetro e videocamera e viene posizionato tramite un foro sotto al corno.
Dean Peinke, direttore ecologista per la protezione dei mammiferi e dei parchi ha detto: “Noi non sappiamo dove o quando i bracconieri potrebbero colpire e per pattugliare efficacemente questi vasti paesaggi ci vorrebbe un intero esercito e anche con quello, i bracconieri potrebbero trovare un modo per farla franca. Sono ben organizzati e attrezzati perché ricevono grandi ricompense in denaro dagli acquirenti. Allo stato attuale, gli ambientalisti stanno combattendo una battaglia persa, l’ area da monitorare è talmente vasta, che quando le squadre anti bracconaggio arrivano sul luogo, l’animale è ormai morto da diverse ore, se non giorni. I bracconieri quindi, corrono un basso rischio e hanno alti guadagni. Al ritmo attuale viene ucciso un rinoceronte ogni sei ore.”
Il dispositivo inizia a lanciare l’allarme nel momento in cui il cuore cessa di battere e, grazie al GPS, in pochi minuti i ranger potrebbero arrivare sul posto, così i bracconieri non avrebbero il tempo di portare via il loro bottino e nemmeno di fuggire. Questo progetto potrebbe essere il punto di svolta di una situazione che sta diventando sempre più disastrosa e inaccettabile. Purtroppo, però, i risultati si vedranno solo a lungo termine e ancora per molti anni si dovrà assistere all’uccisione di questi animali. Purtroppo, il giro di soldi che c’è in questo fiorente mercato, è veramente immenso e l’unico modo per fermarlo sarebbe colpire i committenti, non i bracconieri che sono l’ultima pedina di un sistema sporco e corrotto.