Orca bloccata tra le rocce emette un potente suono per consentire agli umani di salvarla (VIDEO)
Senza ombra di dubbio, le orche sono tra i mammiferi marini che maggiormente riescono ad affascinare l’umanità.
Questi animali sono tra i più belli ed intelligenti che si possano incontrare in natura e anche se le loro abitudini alimentari lasciano alquanto a desiderare, riescono comunque ad avere una nutrita schiera di fan alle spalle.
Di recente, un esemplare di questa specie ha fatto molto parlare di sé online, dopo essere rimasto bloccato su una parete rocciosa.
L’animale si era incastrato al punto da non potersi più muovere ed è stato individuato grazie ai forti lamenti che emanava.
Questi suoni sono stati uditi da George Fisher, un uomo che si trovava proprio da quelle parti e che non ha esitato a contattare il Cetacean Lab, in modo da intervenire per salvare l’animale.
Sicuramente l’animale era a caccia di foche, quando si è ritrovato bloccato in una posizione che gli rendeva impossibile ritornare in acqua, e se non fosse stato per i volontari intervenuti sul posto, difficilmente avrebbe potuto uscire da quella spiacevole situazione.
La prima priorità dei soccorritori, una volta sul posto, era quella di mettere l’enorme mammifero in una posizione più comoda.
L’animale mostrava una forte tensione, e i presenti hanno dovuto tentare di calmarlo, prima di intervenire in alcun modo. In seguito hanno bagnato dei grandi pezzi di stoffa, con cui ne hanno ricoperto il corpo, in modo da tenerlo idratato e proteggerlo dai raggi solari.
Tra i presenti sul posto vi era anche Hermann Meuter, il co-fondatore del Cetacean Lab, e lui, tra tutti, è stato quello più attento a salvaguardare l’animale, e verificare che rispondesse bene ad ogni premura.
Quando finalmente l’orca si è calmata, hanno potuto intervenire in maniera più decisiva. Probabilmente l’animale si era accorto che le persone intorno a lui stavano tentando di salvarlo, dato che ha smesso ogni atteggiamento ostile nei loro confronti.
Per riuscire nelle loro azioni, è stato necessario attendere 8 ore, in modo da veder crescere il livello della marea, così da ottenere una posizione più vantaggiosa e anche se con varie difficoltà e molta tensione, sono riusciti a far raggiungere nuovamente l’oceano a questo gigante del mare.