Perché alcuni cani sono… razzisti? Gli scienziati hanno finalmente scoperto perché alcuni cani sembrano essere aggressivi solo con alcune persone

I cani sono le creature più amichevoli ed affettuose, ci fanno le feste quando torniamo a casa e ci guardano con adorazione quando ci addormentiamo… ma molti proprietari di cani hanno provato la sensazione di imbarazzo quando il nostro amico a quattro zampe si imbatte in una persona che non apprezza.

Nello specifico, in molti hanno notato un particolare disprezzo nei confronti delle persone la cui etnia non è comune nei posti che frequentiamo: per questo motivo, molta gente pensa che il proprio cane stia mostrando letteralmente un comportamento razzista. Com’è possibile che ci siano tutti questi pregiudizi sotto quell’ammasso di peli ed amore?

Ovviamente, il loro razzismo è diverso da quello umano: i cani non hanno divisioni sociali o stereotipi negativi, come invece tendiamo a fare noi. Inoltre non daranno sfogo alle loro credenze pubblicando sui vari blog articoli che parlano di come le persone provenienti da altri stati e continenti ci rubano il lavoro, perché tali cattiverie non uscirebbero mai dalle loro zampette.

Alcuni psicologi animali sono dell’idea che se un cane non è stato introdotto in una società multietnica quando era un cucciolo, potrebbe reagire alla presenza di persone “diverse” con un comportamento aggressivo. Janetta Smith, specialista nel comportamento degli animali, ha rilasciato un’intervista in cui ha raccontato che, osservando i cani, in realtà non pensa che siano davvero razzisti ma solamente reagiscono a situazioni e persone strane e non familiari, così come ai comportamenti umani più insoliti.

Questo è legato anche al fatto che in molti posti i cani sono visti in modo diverso, ad esempio sono utilizzati solo per la caccia o per la guardia, e potrebbero non aver avuto un passato felice. Allo stesso modo le persone potrebbero avere paura di loro, e i nostri cani lo sentono! Quindi è sempre buona cosa educare i nostri cani alla presenza delle persone, insegnando loro che non devono avere paura della diversità.

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