Porta la sua cagnolina dal veterinario e gliela restituiscono traumatizzata e con 5 costole fratturate
Tutto è successo per una visita di routin. Una proprietaria ha portato la sua cagnolina Lola dal veterinario e quando è tornata a prenderla la povera cagnolina era traumatizzata e sofferente.
Come faceva abitualmente Edith Bermeo, la mamma adottiva di due cagnoline di 1 e 8 anni, aveva portato Lola ed Enriqueta dal veterinario per il solito bagnetto, nel distretto di San Miguel, a Lima, Perù. Entrambe le cagnoline furono lasciate sotto la responsabilità dei personale della clinica.veterinario Otto’s Pet, i quali dopo 4 ore chiamarono la donna per dirle che Lola non si era lasciata lavare. Cosa molto strana dato che in precedenza Lola non aveva mai creato problemi.
La signora Bermeo si rese conto subito che la sua cagnolina era molto spaventata, sporca di escrementi e non riusciva a camminare bene. La cosa peggiore fu quando prese Lola in braccio e lei si lamentò.
La donna fece subito un reclamo per supposta negligenza o maltrattamento. Il personale sotto la responsabilità del veterinario Mario Antonio Alfaro, ha solo negato che fosse successo qualcosa nonostante le prove evidenti.
Preoccupata per la salute di Lola, la portò subito da un altro veterinario perché le facesse un controllo. Dopo averle fatto delle radiografie scoprirono la triste verità. la piccola Lola aveva 4 costole fratturate e una inclinata. Qualcosa che poteva essere causato solo da un azione diretta di violenza.
“Quando l’ho presa Lola sanguinava da una ferita alla bocca, era tutta sporca di feci, spaventata e dolorante. Dicono che ci vorrà del tempo perché si riprenda e Dio voglia che la situazione non si complichi”. ha scritto la donna sul suo profilo Facebook.
Nel fare la denuncia e renderla pubblica, alcuni utenti hanno confessato di aver notato anche loro sui loro cani delle situazioni simili.
Per il momento il comune di San Miguel ha chiuso il locale momentaneamente per aver violato le norme sanitarie.
In base alla nuova legge nazionale in Perù, chi commette atti di crudeltà contro gli animali può essere condannato fino a 3 anni di prigione più una multa e la perdita del diritto di occuparsi di un animale. Mentre se l’animale perde la vita a causa di maltrattamenti, l’accusato rischia un minimo di 3 anni fino a 5 anni di carcere.
Per il momento la donna può solo sperare che giustizia venga fatta. Nel frattempo ha voluto diffondere la sua storia per avvertire i proprietari di stare sempre attenti ai propri cani quando li affidano a qualcun’altro, perché gli animali non sono in grado di parlarci ed è nostra responsabilità renderci conto se qualcosa non va.