Era così penoso vederlo in quel cespuglio da solo, l’ho portato in clinica…quella richiesta del veterinario mi ha lasciato perplessa…L’unica soluzione era andare subito a prendere il mio cane a casa e prestarglielo….

“L’unica consolazione è che tra le mie mani ho tenuto il suo musetto fino alla fine facendogli conoscere, anche se per poco il calore di quegli umani che gli animali tanto amano!”

Così la ragazza che ha raccolto Lui inizia il suo triste racconto..

“Ero lungo una strada di campagna che percorro spesso per accorciare la strada, l’occhio mi va al ciglio della strada, capisco subito che si tratta di un cane. Scendo dall’auto e quello che mi ritrovo davanti è il più schifoso degli spettacoli. Un cane randagio sicuro, secco sfinito, persino le ossa del cranio sporgevano, l’ho accarezzato e ho capito dal rumore che emanava che non riusciva a respirare. L’ho raccolto e l’ho appoggiato sul sedile, non si è mai mosso se non la testolina che ogni tanto tentava di alzare. Di corsa, con tre minuti forse siamo arrivati allo studio di un ottimo veterinario”.

 

Eccolo avvolto con i panni che la ragazza aveva in auto, così l’ha poggiato sul tavolo. Immediatamente tre amorevoli medici, un uomo e due ragazze si sono presi cura di Lui. Continua il suo racconto: “Ho detto solo di aver trovato un cane malato e loro mi hanno detto:- portalo dentro-, poi il medico ha capito che era stato avvelenato con bocconi per topi, mi ha detto chiaramente che stava morendo! Non aveva più una goccia di sangue e serviva una trasfusione urgente. Io ho due cani a casa, ho chiamato mio figlio e ho detto di portare la nostra femmina, giovane e in salute, lei era quella giusta”

 

Vivace come pochi, la cagnolona sta buona ben 10 minuti (mai successo!) e dona una bella sacca di sangue al suo “fratello” morente. Aggiunge ancora: “La dottoressa mi guarda e dice:- Il tuo cane ha capito quello che sta facendo, abbasso la testa e il mio viso si copre nuovamente di lacrime. Attendo qualche ora in clinica con lui, tre medici fanno l’impossibile ma il veleno era stato ingerito già da qualche giorno e le speranze erano pochissime. Si contorceva dal dolore immane che invadeva il suo misero corpo. La sera sono andata nuovamente, era vivo e ho cominciato a sperare, tanto che avevo trovato per Lui una casa accogliente per il futuro.

 

Purtroppo l’uomo sa fare bene le cattiverie, questa è l’ultima foto di Lui, la mattina seguente ha preferito morire che rimanere nel nostro schifoso mondo.

 

“Quando l’ho visto ho capito dai suoi occhi che stava andando via, l’ho accarezzato tanto, così tanto che lui ha finalmente  rilassato il musetto tra le mie mani”. E’ morto così Lui, senza un nome tra le sofferenze più atroci senza aver mai fatto del male a nessuno e mai nessuno pagherà per aver tolto la vita a questa creatura indifesa.

Condividete questa schifosa realtà, almeno per attirare l’attenzione di qualcuno…

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