Sembrava un abbandono ma lei era così felice che facevo fatica a credere…Ho alzato lo sguardo e appeso all’albero c’era un biglietto, doveva essere importante perché era ben custodito. L’ho letto e ho capito tutto ma ormai era tardi

” Sinceramente avevo capito da lontano ma in cuor mio speravo di sbagliarmi. Si muoveva saltellando, girava intorno al palo. Io non posso andare avanti e non guardare, la mia coscienza non me lo permette, quindi mi sono fermato. Era così felice che non poteva essere vittima di un abbandono, l’ho guardato negli occhi e ho cercato una risposta, ho ricevuto solo una bella leccata sul viso. Aveva vicino a se un secchio d’acqua, era rovesciato ma si capiva che era stato messo per lui, continuavo  non capire!

Sembrava ubriaca di vitalità, Brandy l ho chiamata….Mentre pensavo cosa fare o chi chiamare ho alzato gli occhi e ho notato un qualcosa che mi ha profondamente turbato…C’era un biglietto, protetto da plastica, chi l’aveva messo lì aveva premura che qualcuno lo leggesse…

” Purtroppo non posso permettermi di prendermi cura di lei, mi dispiace. Lei è bravissima!”

Quelle parole per me furono un colpo al cuore, Brandy era stata abbandonata ma non aveva conosciuto alcuna cosa brutta. Volevo insultare chi l’aveva lasciata, poteva morire di caldo, di fame e sete, investita o sbranata….Un folle solo poteva averla messa in pericolo. Poi ho riflettuto bene e la giusta considerazione era che chi l’aveva lasciata l’aveva amata. Forse in preda ad una grave situazione ha preso una decisione del genere. Brandy è andata al rifugio, le volontarie si sono follemente innamorate di lei.

Aveva ragione il suo imano, è bravissima, in questi casi la conclusione sarebbe…Guarda a te che l’hai lasciata a morire noi l’abbiamo salvata adesso devi pagare…Invece penso che il giusto messaggio sia questo” Spero tu possa oggi vedere la tua amata cagnolina, sta bene e avevi ragione tu, è molto buona e intelligente. Stai sereno che lei oggi ha una famiglia ed è felice!” Questo ci sentiamo di dire per una volta è così…la sensazione non è stata quella di una cattiveria voluta ma di un gesto, sicuramente, inconsapevole!”

 

 

 

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