“Ho sentito un rumore assordante, era così fastidioso che sentivo i timpani rimbombare. Ho cercato di capire cosa fosse, quando ho visto di cosa si trattava sono rimasto pietrificato: un orca sulle rocce, piangeva disperata mentre stava morendo.”
In una remota zona della costa della British Columbia, in Canada, è apparso un branco di balene a caccia di foche. Purtroppo, una di loro, ha sbagliato un salto e si è ritrovata incastrata fra le rocce. L’animale era sofferente e il suo pianto ha attirato un gruppo di volontari locali.
I volontari hanno seguito i suoni e hanno individuato il punto in cui la balenottera si era incagliata. Hanno subito dovuto approntare un piano per salvarla, cosa non proprio facile viste le dimensioni dell’animale.
Hanno dovuto lavorare per otto ore, mentre il cetaceo continuava il suo pianto. È stato molto difficile per tutti lavorare in quelle condizioni, i suoni che emette l’animale, per il nostro sistema uditivo, sono fastidiosi e deconcentrano, ma questi uomini sono stati veramente degli eroi. I volontari fanno tutti parte di The Cetacean Lab e sapevano benissimo che la loro era una lotta contro il tempo.
Appena hanno ricevuto la telefonata di un collega che gli comunicava che un orca si era perduta e probabilmente era prigioniera delle rocce affiorate durante la bassa marea, i volontari si sono muniti, per prima cosa, di materiale per mantenere il corpo dell’animale bagnato e , di conseguenza, ad una temperatura adatta.
Quando, finalmente, l’hanno individuata si sono preoccupati di avvolgere subito il cetaceo con coperte e lenzuola che mantenevano costantemente bagnati. Quando l’orca ha visto che la stavano aiutando, pian piano ha iniziato a calmarsi. Il respiro si è regolarizzato e ha rallentato il pianto, ha capito che erano arrivati i suoi angeli soccorritori.
Per più di sei ore hanno mantenuto il cetaceo fresco e bagnato con l’acqua marina, in modo che non subisse traumi, poi quando finalmente la marea ha iniziato ad alzarsi, gli uomini si sono messi al lavoro. Hanno controllato che niente trattenesse il pesce. Hanno aspettato che l’acqua salisse un po’ e poi hanno liberato l’orca da tutti i teli che hanno utilizzato per mantenerla bagnata, in modo che, appena l’acqua lo permetteva, sarebbe scivolata via.
Ora la piccola orca è tornata libera nel mare e tutti sono contenti perché hanno salvato un granello del nostro pianeta.