“È solo colpa mia… L’avevo chiamato così perché Lucky significa fortuna e io pensavo che lui era stato molto fortunato ad incontrare me. Come potevo immaginare che lo salvavo dalla strada per farlo morire 13 mesi dopo?”
Questa è una storia che ci arriva da Mumbai, in India dove si è consumata una tragedia che ci ha commosso e ci ha fatto riflettere sulla fedeltà e sulla lealtà di queste meravigliose creature che chiamiamo cani… Loro sono sempre pronti a sacrificare la loro vita per noi… senza esitazioni, senza dubbi… anche se noi, non sempre li trattiamo nel migliore dei modi.
Sumitri, una ragazza di 26 anni di Mumbai, aveva perso da poco più di un anno la mamma e un suo parente le aveva portato un cagnolino randagio per farle compagnia e aiutarla a superare quel difficile momento. Sumitri l’aveva chiamato Lucky.
Ma non sapeva che, salvandolo dalla strada, lui avrebbe deciso di ritornare il favore, pagando con la sua stessa vita per salvare la sua. Nella notte del 9 aprile, la ragazza ha sentito dei rumori provenienti dalla casa accanto alla sua. Erano delle forti grida e lei ha deciso di uscire in strada.
Ha scoperto così che il suo vicino stava litigando con la suya fidanzata e con la sorella della moglie. Sumitri è intervenuta per cercare di farlo tranquillizzare ma l’uomo, accecato dalla rabbia, ha preso un coltello e si è scagliato verso le 3 donne. Il suo primo bersaglio era Sumitri ma, dietro di lei c’era Lucky che non ci ha pensato due volte e l’ha attaccato. L’uomo l’ha accoltellato e il povero cane è morto sul colpo.
Nel frattempo i vicini allarmati dalle grida delle donne avevano chiamato la polizia che ha arrestato l’uomo ma per Lucky era troppo tardi. Sumitri non si da pace e non riesce a smettere di piangere.
“Dopo aver perso la mamma avevo trovato Lucky che mi dava la forza di andare avanti. L’avevo chiamato così perché Lucky significa fortuna e io pensavo che lui era stato molto fortunato ad incontrare me. Come potevo immaginare che lo salvavo dalla strada per farlo morire accoltellato?” Poi la donna, tra le lacrime ha aggiunto: “Quella fortunata sono stata io perché ho avuto l’onore di averlo nella mia vita per 13 mesi… e che sono ancora qui, viva, per potervi parlare di lui”.