»Voglio vedere quante persone leggeranno questa storia bellissima fatta da un insieme di belle persone che aiutano in modo “spettacolare” un randagio«
Veramente una bellissima storia quella che stiamo per raccontarvi.
Fatta di sensibilità e grande spirito di squadra, è proprio il caso di dirlo.
Il tutto ha inizio durante un ritiro pre-campionato della squadra di calcio del Frosinone a San Donato Val di Comino. Era il 2001 e durante una pausa, i giocatori Bocchino e Fruguglietti passeggiavano nei boschi. Qui trovarono un cucciolotto meticcio bianco e nero, sicuramente abbandonato. Lo presero e lo portarono nella struttura del ritiro. Quando quest’ultimo fu terminato, lo portarono con loro anche allo stadio Matusa, dove si allenavano tutti i giorni. Chicco venne chiamato il cane e da subito diventò la mascotte della squadra.
Era amato e coccolato da tutti i giocatori che si prendevano cura di lui. Cibo e acqua non gli mancavano mai. Quando arrivavano giocatori nuovi, prima stringevano amicizia con lui, poi con il resto della squadra. Quelli invece che lasciavano la squadra, lo tornavano a trovare.
Sin dal primo giorno, lo storico collaboratore della squadra Vincenzo Santoro si è preso cura di lui. Aveva il pensiero di metterlo al sicuro durante le partite, in un magazzino dello stadio. Ma al vivace Chicco non sempre andava bene non partecipare e, durante la partita Frosinone-Piacenza riuscì a scappare. Tra le risate del pubblico fece un bellissimo ingresso in campo.
Serafino e Massimo, i magazzinieri della società hanno partecipato attivamente alla vita di Chicco. Amore e tutte le attenzioni possibili le hanno dedicate a lui.
Chicco a giugno si è spento, tra le coccole dei suoi tanti amici che amano ricordarlo correre su e giù per il campo rincorrendo il pallone.
È stato seppellito sotto il pino del Matusa dove lui amava tanto fare i riposini.
Condividiamo per incoraggiare i ragazzi a regalare ancora amore a qualche sfortunato trovatello. E condividiamo per ringraziarli di aver dato la possibilità un amico solo, di morire felice.
fonte: www.ciociariaoggi.i