Stavano passeggiando in una posto tranquillo, quando il cane è diventato nervoso, fiutava di continuo, e poi senza dare retta alla sua umana si è messo a correre: “L’ho raggiunto e ho visto quella povera creatura innocente, giaceva a terra immobilizzata con dei lacci di ferro”
Piscina Manna è un bosco nella zona di Is Molas, in Sardegna. Qui Marianna con il Charly, un Labrador di 1 anno, vanno sempre a fare delle belle passeggiate
Un giorno come tanti, Marianna si reca con Charly nel bosco a fare la passeggiata: è un posto tranquillo, dove non ci sono macchine e si può camminare senza pericoli. Charly però ha un comportamento diverso. È nervoso, fiuta come quando segue una traccia e poi si mette a correre senza ascoltare i richiami di Marianna.
La ragazza decide di rincorrerlo e quando l’ha raggiunto, è rimasta senza parole. Vicino a lui c’era un cerbiatto che era rimasto intrappolato nei lacci di ferro dei bracconieri. Maledetti!
Il cane lo leccava e sembrava che cercasse di tranquillizzarlo e rassicurarlo. Marianna ha preso subito contatto con la forestale e ha spiegato cosa era successo e dove si trovavano. Le guardie sono intervenute subito, accompagnate da un veterinario che controllasse subito le lesioni riportate dal cervo.
Dopo averlo liberato, l’hanno caricato per portarlo a un centro di recupero, fortunatamente le lesioni riportate non sono di entità grave, quindi presto Pula, così si chiama il cervo, tornerà in libertà.
Incredibile pensare che nel terzo millennio esistano ancora i bracconieri, eppure non solo esistono ma sono numerosi. Per quanto le guardie forestali facciano di tutto per contrastare quest’attività insensata e fuorilegge, c’è gente che non desiste dal continuare su questa strada. Ogni anno, per colpa delle trappole dei bracconieri restano feriti cani, animali e persone, oltre alle morti che causano. Tra l’altro, gli animali che finiscono nelle trappole soffrono in modo inimmaginabile, quindi la crudeltà raggiunge i massimi livelli. È ora di dire basta a questa pratica barbara e disumana. Condividete il video e diffondete l’idea di quanto sia aberrante il bracconaggio. Intanto ringraziamo Marianna e Charly per quel che hanno fatto.