“Una telefonata ci ha avvertiti, l’abbiamo trovato così malconcio che abbiamo stentato a credere che fosse realmente un essere…poi domandando in giro abbiamo scoperto molto di più!”

Oggi possiamo dire onestamente che per fortuna almeno telefonano per avvertire di un animale in pericolo. L’indifferenza delle persone ormai è la caratteristica che più affligge le volontarie che si occupano di situazioni veramente al limite della decenza.

Dog-Salvato-Trasformazione

Tutto è iniziato da una telefonata al Hope for Paws, i volontari raccolgono le prime informazioni e poi giungono preparati come sempre sul posto della segnalazione che indicava un animale in pericolo. Una massa di peli stava arrotolata sotto un bidone della spazzatura, all’avvicinarsi di uno dei ragazzi ha iniziato a ringhiare e a correre. Con tanta calma e pazienza, dopo un po, sono riusciti a mettere la corda intorno al cane, si perché di un cane si tratta. Tirandolo fuori hanno visto la reale natura del peloso. Era in condizioni generali terribili. Non era stato picchiato ma aveva parassiti ovunque, ferite, accumuli di sporcizia incastrata tra il pelo aggrovigliato su se stesso. Era impaurito e affamato.

Nel video potete vedere la dolcezza con cui conquistano la sua fiducia, il trasporto al rifugio e sicuramente in alcuni momenti le lacrime riempiranno i vostri occhi per l’emozione. Sotto al quella roba c’era un minuscolo cucciolo! Da non credere veramente. I ragazzi l’hanno pulito, sfamato e sistemato. Dopo un primo accenno di timidezza, Theo, cosi oggi si chiama, ha dato via libera alla sua natura giocherellona. Ha stretto amicizia con tutti, il video raccoglie tutti i momenti più significativi. Non ha avuto timore di nessuno, neanche di cani considerati “pericolosi”, ha conquistato tutti. Theo è stato dato in adozione ed è felice ma i volontari non si davano pace per come si era ridotto il cane e hanno chiesto in giro alla gente del posto.

Con loro grande sorpresa hanno scoperto che era da molto tempo, un paio di anni forse, che si aggirava per la città.

Ora la domanda dei volontari sorge spontanea: “Possibile che nessuno, in tutto questo tempo ha avuto pena per un esserino così piccolo? Vagare per anni, invisibile davanti a tanta gente, era in città non in aperta campagna nascosto da tutti!”

Condividete questo racconto per far sapere a tutti che anche una telefonata può salvare un amico peloso. Non giriamoci sempre dall’altra parte!

Articoli correlati