Trascinava un carrello, c’era un lenzuolo che copriva qualcosa

La vecchiaia… che brutta cosa, ci sentiamo sfiorire, la stanchezza e i dolori accompagnano ogni nostro giorno. Ricordiamo i tempi in cui eravamo giovani e arzilli ma quando ci guardiamo intorno e capiamo di non essere soli, ringraziamo il Signore, perché questa è la cosa più importante. Oggi vogliamo condividere con voi una storia che è stata raccontata da una semplice cittadina americana, che si è ritrovata la testimone di qualcosa di raro e incredibile.

“Inizialmente ero spaventata, ho pensato: forse è meglio che mi faccio gli affari miei, questo fa fuori anche me. Ma poi io non ho resistito, sapete quando si parla di animali, il mio istinto mi annebbia la vista e la mia testa non connette più. Stavo passeggiando, quando, all’improvviso, dall’angolo svolta quest’uomo. Il suo nome era Joey Maxwell e trascinava un carrello. Ma c’era qualcosa di strano….

C’era un lenzuolo che copriva qualcosa e quando si è girato ho visto una lunga e folta coda sbucare. ‘Oh mio Dio, è il corpo di un cane, lo ha ucciso e adesso si sta sbarazzando di lui’, ho pensato. Lui mi ha guardato da lontano e ha visto la mia faccia sconvolta, mi ha sorriso e poi si è avvicinato. Non so perché ma sono rimasta lì ad aspettarlo, non avevo paura. Quando fu abbastanza vicino mi disse:

‘Ciao, sono Joey, lui è Maverick, il mio cane’, era vivo e aveva anche un aria felice, ma non riuscivo a spiegarmi.

‘Lui vive così e io non lo abbandonerò mai. Due anni fa ho scoperto che aveva un linfoma e si è dovuto sottoporre a chemioterapia. Inizialmente sembrava andare tutto bene, ma due mesi che abbiamo urlato vittoria, il cancro è tornato. Improvvisamente, una mattina, ha smesso di camminare. Giaceva sul pavimento, non riusciva nemmeno più a sollevare la testa.

Da quel giorno io lo porto in giro così, gli mostro la bellezza dei posti della nostra città e gli faccio respirare un po’ di aria fresca. Sai in genere mi guardano tutti come te, prima che riescano a capire davvero che è vivo. L’ho coperto perché è freddo. Io quando sono malato ho più freddo del solito, perché per lui dovrebbe essere diverso?

Da quando usciamo con questo carrello, è migliorato. Credo che abbia capito di non essere solo e che io e mia moglie non lo abbandoneremo mai. E’ stato un piacere conoscerla.’

Sono rimasta colpita, quell’incontro mi ha lasciato qualcosa dentro, mi ha segnato a vita. Sapere che esistono ancora persone così, mi riempie il cuore di gioia. Ho raccontato la loro storia su Facebook, il mio post è stato visto da centinaia di persone e oggi tutti in città conoscono Maverick.

Si fermano a salutarlo e a coccolarlo, si recano a casa sua per lasciare il loro sostegno alla famiglia e per salutarlo. Nessuno, nemmeno il suo dolce papà sa quanto gli resti e per questo si godono ogni istante.”

Questa storia  ci è rimasta nel cuore e abbiamo deciso di condividerla con voi perché persone così crediamo che meritino di essere conosciute e di essere applaudite. Buona fortuna Maverick, grazie all’amore di tutti coloro che ti circondano, ce la farai, non mollare guerriero! Condividete!

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