Erano tutti fuori la grata a guardare:”Così anziano e tremante, cosa poteva mai avere da nascondere in quel box vuoto che non ha neanche un sasso da rosicchiare…Ho chiesto se mi aprivano la porta, mi sono chinata e l’ho visto molto molto bene, cose che non si dimenticano!”

Il canile, almeno quelli del sud, sono la fine della vita, della libertà e dell’amore. Le volontarie, in alcuni sono poche o inesistenti, cercano di far adottare i cani ma, con il randagismo che sta diventando incontrollato e le rinunce di persone che si sono stancate di avere il cane, i numeri dei bisognosi salgono a dismisura. “Sono andata a prendere dei documenti in canile, mi giro e c’erano gli inservienti che guardavano dalle grate della porta. Cosa c’era da guardare, in quei box c’è solo cemento…Mi affaccio per vedere meglio, hanno solo le mangiatoie come i maiali attaccate alle sbarre, non hanno nulla da rosicchiare o da giocare, eppure nascondeva qualcosa…

Entro dentro, lui è in quell’angolo da giorni, trema trema trema, allora lo accarezzo, ma così tanto che quasi piange, lo sollevo un po e vedo che non aveva nulla sotto, era lui morto di paura che si metteva in quella posizione. I ragazzi dicono che ha 10 anni, è entrato da pochi giorni, il proprietario anziano è andato in casa di riposo e lui è finito in canile. Da quel momento ha solo pianto e tremato…Vado via con il cuore a pezzi e gli occhi gonfi di lacrime al pensiero di lui in quello stato. Spero di salvarlo da quell’inferno…Così è stato…

Arriva una telefonata, è Giusy, donna di una certa compostezza, una gran signora…Lei non mi chiede nulla, peso, colore, carattere o salute. “Ci penso io a quello che serve, lo accogliamo noi a casa, il nostro non c’è più e i nostri cuori sono dolenti!”

Messo il guinzaglio è partito come un bersagliere, niente paura e tremori, aveva capito tutto, sono sicura. Durante il tragitto spiego tutto, lui ascolta con attenzione..

.Alle ore 18.00 di ieri, 3 Ottobre, Attila, così si chiama questo fagotto buffo è arrivato nelle braccia amorevoli di mamma e papà..

I loro volti si sono illuminati, quanta bontà d’animo in quel sorriso delicato. Questa è la cosa che amo di più, fare la foto di famiglia.

Questo sorriso era per me, ” Grazie sconosciuta!” Si, perchè noi due effettivamente siamo stati poco insieme, già mi avrà dimenticato…

Un bel bagnetto a casa nuova e “Buonanotte a tutti, io sono al calduccio!”

Non è facile incontrare persone così dolci e rispettose della vita, aver scelto di adottare un cane anziano e per di più senza vedere neanche la foto è stata in assoluto la cosa più bella che mi potesse capitare. Vi dico grazie per aver preso Attila con voi sapendo che la sua prospettiva di vita non è quella di un cucciolo e vi dico grazie perché avete adottato un cane del canile. Prendete esempio da questa coppia, loro hanno solo guardato con il cuore…Attila ne ha lasciati più di 400 in quel carcere…Buona vita a tutti voi!

Articoli correlati