“Vi avevo raccontato la parte più importante della mia vita ma come tutte le storie è giunta l’ora di mettere la parola fine. Ha capito più lui della mia vita che molti altri esseri umani. E’ stato una poesia, la mia poesia…”
Red e Cristina, la storia di un grande amore
In un precedente articolo vi abbiamo resi partecipi del bellissimo racconto di una donna di nome Cristina. Aveva trovato un gatto randagio molto difficile. Nessuno era mai riuscito ad avvicinarlo ma questa donna, anche se ci sono voluti tempo e pazienza, è riuscita a conquistare la sua fiducia. Il suo passato risultò più complicato del previsto e quando tutto sembrava ormai passato, Cristina ha scoperto che Red soffriva di insufficienza renale e che non sarebbe sopravvissuto a lungo. Per chi non conosce ancora la loro emozionante storia può farlo qui: Foto di repertorio
Siamo qui a dirvi che Cristina ha voluto continuare il suo racconto. Ha trovato le giuste parole per salutare per sempre il suo amato compagno di vita. Purtroppo Red l’ha lasciata ma il suo ricordo farà per sempre parte di lei.
“Vi avevo raccontato la parte più importante della mia vita ma come tutte le storie è giunta l’ora di mettere la parola fine. La fine è arrivata una sera, una sera che sembrava normale ma in quella sera il cuore del mio Red ha smesso di battere. Per me era arrivato il triste momento di lasciarlo andare via per sempre. Si era liberato dalla sua insopportabile sofferenza, sapevo che non sarebbe mai guarito dalla sua malattia. Il pomeriggio lo avevo abbracciato, almeno so di avergli detto che lo amavo. Ci siamo trasmessi tranquillità, ci siamo guardati e ci siamo lasciati avvolgere dal calore del nostro amore. E’ stato un gatto speciale e affettuoso.
Mi piaceva guardarlo mentre camminava, appoggiava leggermente le sue zampette a terra, era elegante e leggiadro. Nel silenzio riconoscevo il rumore alternato dei suoi cuscinetti. Il suo pelo rosso era morbido come la seta e le sue sfumature mi facevano pensare al tramonto. Le sfumature che aveva sul viso, la maggior parte delle volte, facevano apparire il suo viso arrabbiato. Ma poi, non appena lo chiamavo, il suo musetto dolce s’illuminava. La mattina saliva sul mio lettone e veniva a darmi il buongiorno. La sua testa contro la mia era il miglior modo per iniziare la giornata.
Ha capito più lui della mia vita che molti altri esseri umani.
Quando lo guardavo, anche dopo moltissimo tempo, riuscivo ancora a vedere l’ombra del suo passato. Il dolore non si dimentica e lui non l’aveva dimenticato. Red era un misto di emozioni, di espressioni, di slanci, di tenerezze, di corse e rincorse con i topini di pezza da rubare agli altri mici. Era un gatto serioso ma allo stesso tempo divertente. Era dominante ma indulgente. Era riservato ma amorevole. Era delicato ma deciso. In una parola… era adorabile.
Si è adattato alla sua malattia con una intelligenza non comune. Aveva capito e accettato le visite frequenti dal veterinario. Si era abituato alle medicine. Si lasciava manipolare dai veterinari con pazienza ed era sempre disponibile. Era attento ad ogni mio gesto, guardava ogni oggetto che gli si avvicinava, con la sicurezza e la fiducia di sapermi sempre vicina a lui. Gli sono stata accanto fino all’ultimo istante. Mi manca e mi mancherà molto.
Il nostro era amore vero, puro, incondizionato.Non posso e non voglio esprimerlo con le parole perché è così intimo da non poter essere spiegato in poche frasi. Era un rapporto solo nostro, mio e suo. Nessuno ha mai capito, nemmeno chi mi è stato più vicino. Ma non mi importa, io ho smesso di ascoltare tutti gli altri da tanto tempo.Non mi importa di essere criticata per l’amore che ho verso i gatti e per gli animali in generale. Non mi importa di essere incompresa, presa in giro o mortificata. Io ho il mio mondo. Un mondo in cui entra solo chi mi rispetta e chi rispetta i miei sentimenti. Gli altri possono starsene fuori. E’ nel mio mondo che voglio stare, perché solo qui mi sento bene, mi sento me stessa. Voglio ascoltare il mio cuore, voglio seguire la mia natura, il mio sentire, il mio significare.
Il dolore immenso per la perdita di Red è un dolore solo mio.
E’ un dolore che porterò in me gelosamente, che non mi lascerà mai. Continuerò nel silenzio della casa a chiudere gli occhi e a cercare di sentire il fruscio di quel passo. Immaginerò di accarezzare il suo morbido pelo con le mie mani. Sentirò sempre il suo spirito accompagnare il mio cammino, il mio sonno e il mio risveglio. E’ stato una fonte preziosa di emozioni e le terrò custodite nel mio cuore per sempre. E’ stato un sentimento spontaneo e naturale. E’ stato una poesia, la mia poesiaE come diceva un maestro zen:
“Le poesia vanno lette solo a chi è in grado di comprenderle.”
Ora torno al mio silenzio in punta di piedi e con la mia dignità, la mia calma e la mia delicatezza che lui stesso mi ha insegnato.
Ma mi mancherà moltissimo.Firmato Cristina”