VIDEO: portano il cavallo al funerale del suo proprietario e lui non vuole staccarsi dalla bara
Delle volte l’uomo entra così tanto in sintonia con gli animali che possono diventare degli amici inseparabili. Tuttavia, a causa di spiacevoli eventi, può capitare che questi due debbano lasciarsi per sempre, lasciando un vuoto incolmabile e molta sofferenza. Proprio com’è successo a questo cavallo, presente al funerale del suo proprietario, in cui piangeva e nitriva rumorosamente mentre annusava la bara.
Un triste addio
A Cajazeiras, in Brasile, viveva un uomo, Wagner Figueiredo, con il suo cavallo, chiamato Sereno. I due avevano un rapporto bellissimo, diventati ormai inseparabili, avevano vissuto ben 8 anni insieme. Purtroppo Figueiredo è morto in un incidente con la sua moto, e al suo funerale hanno portato anche il suo cavallo. Qui è successo una cosa inaspettata, il cavallo non voleva lasciar andare via la bara del suo padrone, piangendo e nitrendo davanti a essa.
Un ultimo saluto
Il 1 gennaio 2017 Wagner ha perso la vita sulla sua moto. Il 3 gennaio si sono svolti i funerali e suo fratello, Wando de Lima, ha deciso di portare anche il cavallo dell’uomo, dato che sapeva che i due erano degli amici inseparabili.
Wando sapeva che il cavallo era tutto per Figureido, tanto da sfamare il cavallo anche quando non aveva lui stesso i soldi per se stesso. Quando è arrivato il giorno del funerale, Wando ha lasciato libero il cavallo per far si che si avvicinasse alla bara. Appena arrivato li vicino e averla annusata, Sereno cominciò a nitrire e agitarsi, come se aveva capito che all’interno si trovava il suo padrone. Così il cavallo ha accompagnato la bara fino alla fine del funerale, alla sepoltura.
I parenti di Figureido, vedendo tale gesto del cavallo, hanno deciso di adottarlo e trattarlo come parte integrante della famiglia, in quanto era ciò che voleva il caro defunto.
Questa storia dimostra come gli animali soffrano per la mancanza dei loro cari, e che per loro le amicizie valgano più di ogni altra cosa sulla terra.
