“Il cane è vecchio è malato. Per lui è quasi arrivata l’ora di andarsene ma io essendo un uomo di chiesa, misericordioso e rispettoso della vita non posso porre fine alle sue sofferenze. Per quello l’ho lasciato morire da solo nel cortile. Senza acqua e cibo si spegnerà presto”
I cani sono i nostri migliori amici. A loro non importa se siamo ricchi o poveri, se siamo europei o americani, se abbiamo la barba o i baffi. Loro ci amano così, in modo incondizionato e senza chiedere nulla in cambio. La storia che vi racconteremmo ci fa domandare, ancora una volta, se i cani sono le vere bestie. Sergio, un meticcio anziano di tipo maremmano di Molfetta, ha circa 14 anni ed è sordo. Soffre di artrite ed è debilitato da una vita intera di solitudine.
Adesso arriva la parte peggiore di questa storia. Il suo proprietario ha deciso che Sergio doveva finire la sua vita, perché troppo anziano e malato. Ed essendo “un uomo di chiesa, misericordioso e rispettoso della vita”, non poteva intervenire personalmente, mettendo fine alle sue sofferenze. Ecco perché lo ha lasciato senza cibo e acqua, sperando che così il povero cane si sarebbe spento da lì a breve. Quando i volontari della Lega nazionale per la difesa del cane di Molfetta lo hanno trovato, Sergio era schiuso in un recinto, aspettando, ormai privo di forze, la sua fine che, probabilmente vedeva come un sollievo. Non aveva più nemmeno la forza di alzarsi e ripararsi dalle intemperie.
Fortunatamente qualcuno se n’è accorto di tutto ciò e i volontari sono intervenuti prontamente. Il prete non si è opposto a far portare via il cane dai volontari. Si è solo meravigliato domandandosi cosa faranno con un cane malato e anziano. Adesso Sergio si trova in un rifugio ed è curato e coccolato dai volontari di LNDC. Ha ricominciato a camminare, non somiglia più a uno scheletro ambulante e ha di nuovo voglia di vivere. Per chi volesse sapere di più su di lui o adottarlo, ci sono i numeri dell’ufficio stampa della Lega Nazionale Per la Difesa Del Cane.