Will Coggin vuole che la gente conosca la politica di sterminio dell’associazione PETA: “il loro è un vero e proprio mattatoio per animali domestici camuffato da rifugio.”

PETA non è nuova a queste accuse, ma le cose stanno veramente degenerando e Will Coggin, direttore presso il Centro per la libertà dei consumatori, sostiene che la gente deve sapere qual è la politica di sterminio che porta avanti questo luogo che si fregia del nome di “rifugio per animali”.

Un gruppo no-profit sta accusando il rifugio di spacciarsi per difensore degli animali, quando in realtà è un vero e proprio campo di sterminio dove, solo quest’anno, sono stati soppressi oltre 1400 animali. Non negano assolutamente il loro ricorso all’eutanasia, anzi la considerano una soluzione umana: tutti gli animali vecchi, ammalati, che nessuno vuole sono soppressi perché, secondo loro, così, non soffrono più. Non cercano neppure di curarli o salvarli, scelgono la via più breve.

La media di applicazione dell’eutanasia, negli altri rifugi, è del 16,9% mentre alla PETA è del 72%!

Loro si difendono sostenendo che, presso la loro struttura, finiscono tutti quegli animali che sono rifiutati dagli altri rifugi a numero limitato e che per garantire un posto a tutti, i “non adottabili” devono essere soppressi. La crudeltà di questo centro va oltre perché non gli mancano assolutamente i fondi, anzi! Ha sempre fatto campagne per raccogliere fondi con il sostegno delle stelle di Hollywood e nonostante ciò sostiene di non aver soldi per curare tutti gli animali. E allora come mai tanti centri, con molti meno fondi, riescono a curare gli animali e a ridurre sensibilmente il ricorso dell’eutanasia?

Un altro centro che ha la reputazione di avere la stessa crudele politica di PETA è WSPA che, dopo esser stato scoperto, ha cambiato nome e continua la sua macabra missione in tutto il mondo: adesso si chiama Animal Protection.

Gli eventi collegati a Peta sono veramente inquietanti: rapimenti di cani che vengono immediatamente soppressi e collegamenti a siti pornografici!

Come se niente fosse, la PETA sta allargando i suoi confini e si sta dirigendo verso l’America latina, dove continuerà con la sua politica di uccisione guadagnando migliaia di dollari sulla vita di quei poveri animali che saranno soppressi.

Fonte: Seamosmasanimalescomoellos

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